Che piacere tornare qui!
Saluto con gioia tutti gli avventori e non starò a dirvi che è da una vita che non scrivo sul blog.
Non vi dico neanche che un sacco di cose sono capitate in questi mesi: novità belle e brutte.
E nemmeno che nonostante la "dietetizzazione" automatica di ogni ricetta che provo, i risultati dei miei sforzi, quantomeno sulla bilancia, non sono molto incoraggianti. Come ho già confessato in precedenza la pigrizia e la gola sono due dei miei demoni, e per ora sono nettamente in vantaggio sulla determinazione e la forza di volontà.
Quindi non vi dico niente e passo direttamente a descrivere un piatto che ho testato di recente.
La ricetta originale è questa, del mitico blog "Il Cavoletto di Bruxelles" studiata per nutrire una bimba di un anno che comincia a voler mangiare da sola.
Però è molto stuzziacante anche per gli adulti e trovo addirittura che le stesse ragioni che la rendono un ottimo babyfood facciano di questa ricetta un perfetto "officefood": preparato la sera prima e consumato in pausa pranzo a temperatura ambiente. Con le mani.
Ecco sì: per l'esattezza questo è un meraviglioso BABYOFFICEFINGERFOOD.
Prendete una manciata di fagiolini già cimati, una carota e una patata pelate e tagliate grossolanamente, mezza zucchetta trombetta tagliata in due o tre pezzi e mettete tutto per una decina minuti nella pentola a pressione. In alternativa, se anche voi appartenete alla folta schiera di persone che non la amano perchè temono esploda, potete lessare il tutto o cuocerlo a vapore.
L'importante è che abbiate un bel mucchietto di verdure variopinte, cotte e pronte da sminuzzare "al coltello" anzichè frullate, perchè possano essere assemblate in forma di polpetta senza essere proprio una poltiglia.
Mettete tutto in un recipiente e unitevi 200 gr di petto di pollo ( andrebbe macinato, io l'ho tritato nel mixer e ha reso bene lo stesso). 10 gr di parmigiano grattugiato, abbondante curry, sale. Come spiega la splendida Sigrid nel suo post, questa ricetta non necessita di uova avendo già il collagene della carne di pollo a far da legante, quindi mescolate il tutto e formate delle polpettine (con questa quantità di ingredienti a me ne son venute 16 un pò più grandi di una pallina da ping pong). In un contenitore unite 2 cucchiai di farina di mais a 2 cucchiai di semi di sesamo e un bel pizzico di sale. Infarinate le polpettine in questo mix, appiattitele leggermente e poggiatele su una leccarda coperta di carta da forno.
Cuocete per 20 minuti a 200°, lasciate raffreddare un pochino e condite con un filo d'olio prima servirle accanto a una bella insalatina fresca.
Nella seconda foto noterete che alcune crocchettine sono state "sporcate" con un intingolo; è una salsina alla rucola che le rende ancora più appetitose, volendo accompagna splendidamente anche la carne alla griglia, ed è velocissima da fare, basta tritare nel mixer: una manciata di foglie rucola, 2/3 filetti di acciuga, 7/8 capperi, qualche pinolo, mezzo spicchio d'aglio, sale, pepe e olio.
Sappiatemi dire!
venerdì 29 giugno 2012
giovedì 1 dicembre 2011
Pesto di mandorle e pomodori secchi
Una volta un medico mi disse che secondo gli orientali 7 mandorle dolci al giorno costituiscono l'elisir di lunga vita. Effettivamente se vi capita di cercare notizie su questo alimento in rete, troverete un elenco lunghissimo di proprietà benefiche che gli vengono attribuite: da quelle cosmetiche a quelle di prevenzione di malattie piuttosto gravi. Certo: hanno un discreto apporto calorico, che non è il massimo per chi segue un regime alimentare controllato, ma numerose diete prevedono il consumo sia di mandorle che di noci, proprio per il loro prezioso valore nutrizionale. In più essendo molto versatili si possono utilizzare tranquillamente in pietanze salate e non necessariamente per confezionare dolci.
Per esempio: volendo divagare un pò dal classico pesto (che in casa mia è prodotto in quantità industriali durante l'estate, porzionato, riposto in freezer e utilizzato durante tutto l'inverno quando il basilico te lo vendono a carati) si prendono le foglie lavate di un mazzetto di basilico, 50 gr di mandorle (*1), 30 gr di pomodori secchi non sott'olio (*2), 10 gr di pinoli, mezzo spicchio di aglio, due cucchiaini di parmigiano grattugiato, due cucchiai di olio. Si trita tutto nel mixer, nel frattempo cuocete la pasta - con questa quantità di pesto ne condite tranquillamente fino a 300 gr - poco prima di scolare prelevate un mestolo di acqua di cottura e utilizzatelo per stemperare il trito di cui sopra, che diventerà una crema succulenta.
(*1) le mie erano fresche e le ho fatte dorare per qualche minuto in forno
(*2) prima di aggiungere sale al pesto assaggiatelo: i pomodori secchi dovrebbero conferirgli già abbastanza sapore e rischiereste di rovinarlo.
Per esempio: volendo divagare un pò dal classico pesto (che in casa mia è prodotto in quantità industriali durante l'estate, porzionato, riposto in freezer e utilizzato durante tutto l'inverno quando il basilico te lo vendono a carati) si prendono le foglie lavate di un mazzetto di basilico, 50 gr di mandorle (*1), 30 gr di pomodori secchi non sott'olio (*2), 10 gr di pinoli, mezzo spicchio di aglio, due cucchiaini di parmigiano grattugiato, due cucchiai di olio. Si trita tutto nel mixer, nel frattempo cuocete la pasta - con questa quantità di pesto ne condite tranquillamente fino a 300 gr - poco prima di scolare prelevate un mestolo di acqua di cottura e utilizzatelo per stemperare il trito di cui sopra, che diventerà una crema succulenta.
(*1) le mie erano fresche e le ho fatte dorare per qualche minuto in forno
(*2) prima di aggiungere sale al pesto assaggiatelo: i pomodori secchi dovrebbero conferirgli già abbastanza sapore e rischiereste di rovinarlo.
mercoledì 12 ottobre 2011
Minestra della Salute
Il post che avevo in mente, in realtà, prevedeva un'altra ricetta su fiori di zucca ripieni. Anzi, è già quasi pronto, salvato nelle bozze. Però, non avendo più aggiornato il blog per varie vicissitudini da quasi un mese, ora mi pare di essere fuori tempo massimo per parlarne.
Allora cambio. E visto che quest'anno, appena arrivato il primo freddo, sono già alle prese con un raffreddore da guinnes dei primati, mi pare più adeguato un post che parli di una bella minestra: calda, densa e saporita, è senz'altro più in tema con le condizione "meteo" e "cliniche" di questo periodo!
Per due porzioni abbondanti, in una pentola a vapore (1*) mettere mezzo porro affettato sottilmente, due cucchiai di soffritto, un dado senza grassi e mezzo bicchiere d'acqua. Quando il dado sarà sciolto aggiungere 5 gr di funghi secchi già ammollati, strizzati e tritati, sfumare con un dito di vino rosso e poi unire: due bicchieri d'acqua, le foglie di un mazzo di cavolo nero lavate e spezzettate, 12 cavolini di bruxelles lavati e tagliati a metà e 480 gr di legumi già cotti (io ho messo 160 gr di legumi secchi, metà cannellini e metà piselli, che una volta cotti a pressione hanno triplicato il peso).
Cuocere con coperchio per 15 minuti, mescolado di tanto in tanto e aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua se serve. A questo punto spostare la pentola dal fuoco e passare tutto al minipimer, rimettere sul fuoco e aggiungere 60 gr di farro. Io ne ho trovato un tipo che, in teoria, avrebbe dovuto cuocere in 10 minuti; in pratica l'ho tenuto 20 minuti perchè con i tempi indicati sulla confezione sarebbe rimasto proprio crudo. Servire aggiungendo un bel cucchiaio di olio a crudo e accompagnato magari con 40 gr (a testa) di pane tagliato e a fette e abbrustolito leggermente.
All'occorrenza, come nel mio caso, terminare il pasto con una bella aspirina :o)
(1*) Non è una pentola a pressione e non è una vaporiera: è una pentola a vapore ed è, a mio modesto parere, un accessorio fondamentale. Ve ne parlerò al più presto!
Allora cambio. E visto che quest'anno, appena arrivato il primo freddo, sono già alle prese con un raffreddore da guinnes dei primati, mi pare più adeguato un post che parli di una bella minestra: calda, densa e saporita, è senz'altro più in tema con le condizione "meteo" e "cliniche" di questo periodo!
Per due porzioni abbondanti, in una pentola a vapore (1*) mettere mezzo porro affettato sottilmente, due cucchiai di soffritto, un dado senza grassi e mezzo bicchiere d'acqua. Quando il dado sarà sciolto aggiungere 5 gr di funghi secchi già ammollati, strizzati e tritati, sfumare con un dito di vino rosso e poi unire: due bicchieri d'acqua, le foglie di un mazzo di cavolo nero lavate e spezzettate, 12 cavolini di bruxelles lavati e tagliati a metà e 480 gr di legumi già cotti (io ho messo 160 gr di legumi secchi, metà cannellini e metà piselli, che una volta cotti a pressione hanno triplicato il peso).
Cuocere con coperchio per 15 minuti, mescolado di tanto in tanto e aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua se serve. A questo punto spostare la pentola dal fuoco e passare tutto al minipimer, rimettere sul fuoco e aggiungere 60 gr di farro. Io ne ho trovato un tipo che, in teoria, avrebbe dovuto cuocere in 10 minuti; in pratica l'ho tenuto 20 minuti perchè con i tempi indicati sulla confezione sarebbe rimasto proprio crudo. Servire aggiungendo un bel cucchiaio di olio a crudo e accompagnato magari con 40 gr (a testa) di pane tagliato e a fette e abbrustolito leggermente.
All'occorrenza, come nel mio caso, terminare il pasto con una bella aspirina :o)
(1*) Non è una pentola a pressione e non è una vaporiera: è una pentola a vapore ed è, a mio modesto parere, un accessorio fondamentale. Ve ne parlerò al più presto!
lunedì 19 settembre 2011
Straccetti alla birra
Oggi è il mio compleanno e anche il mio primo giorno di ferie. Che meraviglia!
Oddio...andrebbe meglio se il virus Febbrones Altissimum non si fosse impossessato del mio fidanzato, poverino! Conoscendo la mia passione smisurata per il formaggio oggi avrebbe voluto, il fidanzato non il virus, farmi una sorpresa e portarmi a visitare la manifestazione Cheese di Bra; così oltre a patire il malessere per la febbre (perchè si sà che gli uomini la vivono come fosse una malattia terminale....) è rimasto male per il programma andato a ramengo! Pazienza: io sono già felice per il fatto che ci abbia pensato, rimandiamo la visita alla prossima edizione.
In questo periodo però c'è un'altra manifestazione internazionale molto allettante: l'Oktoberfest a Monaco.
Questa "sagra" gigantesca è una bolgia di colori, gente che ride, musica e profumo di carne alla brace. E ovviamente fiumi di birra, in boccali pesantissimi e interminabili!
La ricetta che scrivo oggi mi ricorda molto le fragranze della festa in Germania, specialmente nella versione "arrosto". Di seguito trovate la variante "straccetti", molto più veloce, improvvisata per smaltire delle fettine di carne mista che avevo nel freezer.
La birra che ho usato è la Hofbrauhaus, per gli amici HB, proprio uno dei i birrifici bavaresi che costituiscono le colonne della festa insieme a Spaten, Augustiner, Paulaner, Lowenbrau e Hacker&Pschorr.
Per rimanere in tema potreste servirla accompagnata da un bel piatto di crauti, ma va bene qualunque altro tipo di verdura a piacere, condite con due cucchiai di olio e togliete 10 gr (metà della farina) dalla porzione di pane consentito.
Prosit!!
domenica 18 settembre 2011
macedonia Fior di frutta
Conoscete il blog Menù Turistico? Se la risposta è no vi consiglio di andare subito a dargli un'occhiata, ci troverete un sacco di spunti e consigli utili su cucina, viaggi e libri, belle foto e vi assicuro che spesso vi trovere a sghignazzare davanti al pc! Le ragazze del blog: Alessandra, Daniela e Giorgia organizzano una sfida tra patite di fornelli ogni mese e questa volta il soggetto è abbastanza inusuale: la macedonia. Sembra semplice però...c'è un però: il tema è stato scelto da Fabiana del blog Tagli e Intagli, chef ed esperta intagliatrice di frutta e verdura, quindi in suo onore il regolamento di questa sfida prevede che almeno due degli ingredienti siano "tagliati". Questo è il benner dell'iniziativa:
L'idea mi è sembrata allettante sia perchè, visto il titolo del mio blog, non sarebbe stato il caso di partecipare se il tema della sfida fosse stato la torta St.Honorè, sia perchè anche mia mamma è appassionata di intaglio. E' autodidatta e sta imparando tramite lezioni in dvd, libri e video su You Tube; il pensiero di lavorare in joint venture con lei è stato immediato e al mio appello <Mà, dobbiamo fare una cosa> la sua risposta è stata, assecondandomi come sempre, <Certo, dimmi>!
Ecco quindi la nostra proposta per l'MT Challenge: MACEDONIA FIOR DI FRUTTA
Per confezionarne due porzioni procuratevi prima di tutto uno di quei coltellini per l'intaglio, meglio quelli del tipo che in allegato hanno anche un parente, conoscente o affine che lo sappia usare. Lasciate l'intagliatore armato di scavini vari a modellare ROSELLINE da una bella fetta di anguria e mezzo melone e FOGLIE da una banana e 2 kiwi. Nel frattempo prendete 250 ml di succo di uva (io l'ho ricavato centrifugando due bei grappoli di uva fragola) mettetelo in un pentolino e, a freddo, aggiungetevi 3 gr di agar agar stemperandolo con cura. Mettete sul fuoco, portate a bollore con fuoco molto dolce e lasciate bollire per 2 minuti mescolando sempre. Spegnete, versate il liquido in pirottini di silicone, lasciate raffreddare e mettete in frigo a solidificare. Componete la macedonia mettendo su un piatto le foglie alternando quelle di kiwi e quelle di banana. Appoggiate le rosellina di melone sulle foglie di kiwi e quelle di anguria sulle foglie di banana, spruzzate con succo di limone, al centro del piatto mettete una gelatina d'uva fragola decorata con alcune foglioline di menta selvatica e voilà il fine pasto è servito!
L'idea mi è sembrata allettante sia perchè, visto il titolo del mio blog, non sarebbe stato il caso di partecipare se il tema della sfida fosse stato la torta St.Honorè, sia perchè anche mia mamma è appassionata di intaglio. E' autodidatta e sta imparando tramite lezioni in dvd, libri e video su You Tube; il pensiero di lavorare in joint venture con lei è stato immediato e al mio appello <Mà, dobbiamo fare una cosa> la sua risposta è stata, assecondandomi come sempre, <Certo, dimmi>!
Ecco quindi la nostra proposta per l'MT Challenge: MACEDONIA FIOR DI FRUTTA
Per confezionarne due porzioni procuratevi prima di tutto uno di quei coltellini per l'intaglio, meglio quelli del tipo che in allegato hanno anche un parente, conoscente o affine che lo sappia usare. Lasciate l'intagliatore armato di scavini vari a modellare ROSELLINE da una bella fetta di anguria e mezzo melone e FOGLIE da una banana e 2 kiwi. Nel frattempo prendete 250 ml di succo di uva (io l'ho ricavato centrifugando due bei grappoli di uva fragola) mettetelo in un pentolino e, a freddo, aggiungetevi 3 gr di agar agar stemperandolo con cura. Mettete sul fuoco, portate a bollore con fuoco molto dolce e lasciate bollire per 2 minuti mescolando sempre. Spegnete, versate il liquido in pirottini di silicone, lasciate raffreddare e mettete in frigo a solidificare. Componete la macedonia mettendo su un piatto le foglie alternando quelle di kiwi e quelle di banana. Appoggiate le rosellina di melone sulle foglie di kiwi e quelle di anguria sulle foglie di banana, spruzzate con succo di limone, al centro del piatto mettete una gelatina d'uva fragola decorata con alcune foglioline di menta selvatica e voilà il fine pasto è servito!
venerdì 16 settembre 2011
Risotto limone e salvia
Controllando la posta elettronica dell'ufficio, giorni fa, mi è caduto l'occhio su questo articolo, ovviamente ha catturato la mia attenzione e sono andata a sbirciare. Spesso gli articoli di Libero.it non mi piacciono, e questo non fa eccezione: affermare che si possa dimagrire stando a dieta solo nel fine settimana, non mi pare un'idea brillante. L'articolo si riferisce al fatto che molti sono costretti a pranzare fuori casa per via del lavoro e di conseguenza finiscono per mangiare in modo disordinato e pietanze poco salutari per 5 giorni la settimana.
Vero.
Anche io l'ho fatto per anni e ricordo quel periodo con un certo dolore. Dolore, sì....Di stomaco, e anche bello forte!
Al di là del fattore dietetico quella frenesia di uscire dall'ufficio, prendere la macchina, arrivare alla mensa, fare la coda, mangiare (con l'imbuto e pietanze di dubbia provenienza), riprendere la macchina e tornare in ufficio entro un'ora mi ha fatto consumare, nel tempo, centinaia di pasticche di Maalox. Ora sono organizzata meglio: mi preparo il pranzo a casa la sera, alimenti pesati cucinati e conditi a dovere, parto al mattino con la mia schiscetta e mangio tranquilla in ufficio in modo da salvaguardare sia la dieta che l'apparato digerente.
Tornando a Libero.it, benvenga il consiglio di mangiare correttamente e muoversi un pochino almeno nel week end, dopo 5 giorni di marasma alimentare e vita sedentaria, avrei evitato però di titolare "Dimagrisci con la dieta del week end" optando per un più appropriato "Salva il salvabile nel week end".
A proposito di mal di stomaco vi lascio stasera una ricetta per un risotto leggero, veloce e ricco di salvia: pianta che, tra le numerosissime proprietà benefiche, è antinfiammatoria, gastroprotettrice e aiuta la digestione.
In una pentola antiaderente mettete, per due porzioni, uno spicchio d'aglio, un rametto di salvia e il succo di un limone. Fate rosolare poi aggiungete 220 gr di riso (1*) fate tostare, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco, fate sfumare, aggiungete brodo vegetale e fate cuocere per 15/18 minuti a seconda del riso che avete scelto, aggiustando di sale. Poco prima di spegnere il fuoco mantecate con un cucchiaio di yogurt magro, condite con un cucchiaio di olio a crudo e servite in tavola guarnendo con buccia di limone non trattato e foglie di salvia fresca. Terminate il pasto con verdura a piacere condita con un cucchiaio di olio.
(1*) Non mangiando pane ho calcolato per me 100 gr di riso, altrimenti avrei dovuto pesarne meno.
Vero.
Anche io l'ho fatto per anni e ricordo quel periodo con un certo dolore. Dolore, sì....Di stomaco, e anche bello forte!
Al di là del fattore dietetico quella frenesia di uscire dall'ufficio, prendere la macchina, arrivare alla mensa, fare la coda, mangiare (con l'imbuto e pietanze di dubbia provenienza), riprendere la macchina e tornare in ufficio entro un'ora mi ha fatto consumare, nel tempo, centinaia di pasticche di Maalox. Ora sono organizzata meglio: mi preparo il pranzo a casa la sera, alimenti pesati cucinati e conditi a dovere, parto al mattino con la mia schiscetta e mangio tranquilla in ufficio in modo da salvaguardare sia la dieta che l'apparato digerente.
Tornando a Libero.it, benvenga il consiglio di mangiare correttamente e muoversi un pochino almeno nel week end, dopo 5 giorni di marasma alimentare e vita sedentaria, avrei evitato però di titolare "Dimagrisci con la dieta del week end" optando per un più appropriato "Salva il salvabile nel week end".
A proposito di mal di stomaco vi lascio stasera una ricetta per un risotto leggero, veloce e ricco di salvia: pianta che, tra le numerosissime proprietà benefiche, è antinfiammatoria, gastroprotettrice e aiuta la digestione.
In una pentola antiaderente mettete, per due porzioni, uno spicchio d'aglio, un rametto di salvia e il succo di un limone. Fate rosolare poi aggiungete 220 gr di riso (1*) fate tostare, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco, fate sfumare, aggiungete brodo vegetale e fate cuocere per 15/18 minuti a seconda del riso che avete scelto, aggiustando di sale. Poco prima di spegnere il fuoco mantecate con un cucchiaio di yogurt magro, condite con un cucchiaio di olio a crudo e servite in tavola guarnendo con buccia di limone non trattato e foglie di salvia fresca. Terminate il pasto con verdura a piacere condita con un cucchiaio di olio.
(1*) Non mangiando pane ho calcolato per me 100 gr di riso, altrimenti avrei dovuto pesarne meno.
giovedì 8 settembre 2011
Cipolle speziate in dimora croccante
Io amo il salato. Dalla pizza alle torte di verdura fino a tutte le declinazioni della pasta. Ma se per la pasta si riescono a trovare ricette di tutto rispetto anche per chi segue un regime alimentare controllato e la pizza è concessa, una volta ogni x giorni, in quasi tutte le diete....le torte di verdura sono off limits. O almeno lo sono state finchè non mi hanno insegnato a leggere gli ingredienti dei prodotti.
Il problema non sta tanto nella farcitura quanto nella pasta da utilizzare per la base: dovendo scartare ogni tipo di pasta sfoglia, brisè, sablè e frollè ho trovato un ottimo sostituto nel pane arabo, che contiene gli stessi ingredienti del pane comune.
Farina, acqua, lievito,sale e passa la paura. Posso agguantare la mia confezione di pane arabo da mettere nel carrello senza avere la visione della dietologa che mi dice, con espressione contrariata e scuotendo la testa: "No no...lì ci sono i grassi..."
Per ora ho utilizzato il pane confezionato, ma dato che dalle mie parti è un pò difficile da reperire, presto ne sperimenterò qualche versione casalinga.
Per la farcitura volevo qualcosa di saporito, così ho pensato di riadattare per l'occasione la zuppa di cipolle, che adoro: invece di darle quel sentore agrodolce, l'ho tenuta più speziata per l'abinamento con lo speck.
Piccola nota pratica: trovo le cocottine, fondine, pirofiline ecc... utilissime per chi deve cucinare "dietetico". Potendo cuocere le porzioni separate, infatti, si riescono a comporre con le quantità che vi servono senza andare a spanne!
Ecco come procedere per la preparazione:
Preparate in padella il fondo con 3 cucchiai di salsa di soia e 4/5 gocce di salsa worchester, 2/3 chiodi di garofano, un pezzettino di cannella, 2 bacche di ginepro e un pizzico di noce moscata. Quando sarà bello caldo metteteci a imbiondire 3 cipolle bianche e 1 porro, lavati e affettati finemente, dopodichè bagnate con brodo vegetale (o fatto con dado senza grassi....o fatto come quando sono di corsa e non ho avuto tempo di preparare il brodo: mezzo dado nella pentola e aggiunta di acqua man mano che consuma) e aggiustate di sale e pepe. Cuocete per 20' cercando di non lasciare il composto troppo brodoso, spegnete ed eliminate chiodi, bacche e cannella.
A questo punto mettete un disco di pane arabo per ogni pirofilina, coprite con le cipolle e per terminare vi do due possibilità: nella foto che vedete sotto, la pirofila di sinistra è stata ricoperta con provola affumicata, per il mio fidanzato che non ama lo speck. Quella di destra invece è la mia, con le roselline di speck: prendete una fettina di speck, piegatela per il verso della lunghezza e poi arrotolatela cercando di ottenere qualcosa che somigli a un piccolo cono (piccola concessione, visto che ormai l'avevo in casa: ho inserito un pezzo di provola nelle roselline. Perfetto: alla 4a ricetta del blog siamo già agli strappi!!). Appoggiatene 3 nel centro della pirofila e mettete in forno 15' a 200 gradi, giusto il tempo di far diventare lo speck e il pane croccanti.
Per finire il pasto avete a disposizione la porzione di speck da terminare, metà porzione di pane, e la verdura a scelta, condita con 2 cucchiai di olio a crudo.
Iscriviti a:
Post (Atom)