lunedì 19 settembre 2011

Straccetti alla birra

Oggi è il mio compleanno e anche il mio primo giorno di ferie. Che meraviglia! 
Oddio...andrebbe meglio se il virus Febbrones Altissimum non si fosse impossessato del mio fidanzato, poverino! Conoscendo la mia passione smisurata per il formaggio oggi avrebbe voluto, il fidanzato non il virus, farmi una sorpresa e portarmi a visitare la manifestazione Cheese di Bra; così oltre a patire il malessere per la febbre (perchè si sà che gli uomini la vivono come fosse una malattia terminale....) è rimasto male per il programma andato a ramengo! Pazienza: io sono già felice per il fatto che ci abbia pensato, rimandiamo la visita alla prossima edizione.
In questo periodo però c'è un'altra manifestazione internazionale molto allettante: l'Oktoberfest a Monaco.
Questa "sagra" gigantesca è una bolgia di colori, gente che ride, musica e profumo di carne alla brace. E ovviamente fiumi di birra, in boccali pesantissimi e interminabili!
La ricetta che scrivo oggi mi ricorda molto le fragranze della festa in Germania, specialmente nella versione "arrosto". Di seguito trovate la variante "straccetti", molto più veloce, improvvisata per smaltire delle fettine di carne mista che avevo nel freezer.

La birra che ho usato è la Hofbrauhaus, per gli amici HB, proprio uno dei i birrifici bavaresi che costituiscono le colonne della festa insieme a Spaten, Augustiner, Paulaner, Lowenbrau e Hacker&Pschorr.

 Per due porzioni mettere due belle foglie di alloro in una padella antiaderente con 2 cucchiai di salsa di soia dolce, 3/4 gocce di salsa worcester, 2 chiodi di garofano, un bel pizzico di semi di  finocchio e poca birra e fate consumare leggermente a fuoco basso. Nel frattempo tagliate a striscioline 150 gr di fettine di lonza di maiale e 200 gr di fettine magre di vitello, mettetele in una ciotola, cospargete con 2 cucchiai di farina (circa 20 gr) un cucchiaino di cannella in polvere e una presa di noce moscata, mescolate bene in modo da infarinare tutti gli straccetti. Rosolate la carne nel fondo di birra, alzate un pò il fuoco, salate e bagnate con altra birra , ne serve poca perchè cuoce in pochi minuti , direi mezzo bicchiere in tutto. 
Per rimanere in tema potreste servirla accompagnata da un bel piatto di crauti, ma va bene qualunque altro tipo di verdura a piacere, condite con due cucchiai di olio e togliete 10 gr (metà della farina) dalla porzione di pane consentito.

Prosit!!

domenica 18 settembre 2011

macedonia Fior di frutta

Conoscete il blog Menù Turistico? Se la risposta è no vi consiglio di andare subito a dargli un'occhiata, ci troverete un sacco di spunti e consigli utili su cucina, viaggi e libri, belle foto e vi assicuro che spesso vi trovere a sghignazzare davanti al pc! Le ragazze del blog: Alessandra, Daniela e Giorgia organizzano una sfida tra patite di fornelli ogni mese e questa volta il soggetto è abbastanza inusuale: la macedonia. Sembra semplice però...c'è un però: il tema è stato scelto da Fabiana del blog Tagli e Intagli, chef ed esperta intagliatrice di frutta e verdura, quindi in suo onore il regolamento di questa sfida prevede che almeno due degli ingredienti siano "tagliati". Questo è il benner dell'iniziativa:



L'idea mi è sembrata allettante sia perchè, visto il titolo del mio blog, non sarebbe stato il caso di partecipare se il tema della sfida fosse stato la torta St.Honorè, sia perchè anche mia mamma è appassionata di intaglio. E' autodidatta e sta imparando tramite lezioni in dvd, libri e video su You Tube; il pensiero di lavorare in joint venture con lei è stato immediato e al mio appello <Mà, dobbiamo fare una cosa> la sua risposta è stata, assecondandomi come sempre, <Certo, dimmi>!

Ecco quindi la nostra proposta per l'MT Challenge:  MACEDONIA FIOR DI FRUTTA

Per confezionarne due porzioni procuratevi prima di tutto uno di quei coltellini per l'intaglio, meglio quelli del tipo che in allegato hanno anche un parente, conoscente o affine che lo sappia usare. Lasciate l'intagliatore armato di scavini vari a modellare ROSELLINE da una bella fetta di anguria e mezzo melone e FOGLIE da una banana e 2 kiwi. Nel frattempo prendete 250 ml di succo di uva (io l'ho ricavato centrifugando due bei grappoli di uva fragola) mettetelo in un pentolino e, a freddo, aggiungetevi 3 gr di agar agar stemperandolo con cura. Mettete sul fuoco, portate a bollore con fuoco molto dolce e lasciate bollire per 2 minuti mescolando sempre. Spegnete, versate il liquido in pirottini di silicone, lasciate raffreddare e mettete in frigo a solidificare. Componete la macedonia mettendo su un piatto le foglie alternando quelle di kiwi e quelle di banana. Appoggiate le rosellina di melone sulle foglie di kiwi e quelle di anguria sulle foglie di banana, spruzzate con succo di limone, al centro del piatto mettete una gelatina d'uva fragola decorata con alcune foglioline di menta selvatica e voilà il fine pasto è servito!



venerdì 16 settembre 2011

Risotto limone e salvia

Controllando la posta elettronica dell'ufficio, giorni fa, mi è caduto l'occhio su questo articolo, ovviamente ha catturato la mia attenzione e sono andata a sbirciare. Spesso gli articoli di Libero.it non mi piacciono, e questo non fa eccezione: affermare che si possa dimagrire stando a dieta solo nel fine settimana, non mi pare un'idea brillante. L'articolo si riferisce al fatto che molti sono costretti a pranzare fuori casa per via del lavoro e di conseguenza finiscono per mangiare in modo disordinato e pietanze poco salutari per 5 giorni la settimana.
Vero.
Anche io l'ho fatto per anni e ricordo quel periodo con un certo dolore. Dolore, sì....Di stomaco, e anche bello forte!
Al di là del fattore dietetico quella frenesia di uscire dall'ufficio, prendere la macchina, arrivare alla mensa, fare la coda, mangiare (con l'imbuto e pietanze di dubbia provenienza), riprendere la macchina e tornare in ufficio entro un'ora mi ha fatto consumare, nel tempo, centinaia di pasticche di Maalox. Ora sono organizzata meglio: mi preparo il pranzo a casa la sera, alimenti pesati cucinati e conditi a dovere, parto al mattino con la mia schiscetta e mangio tranquilla in ufficio in modo da salvaguardare sia la dieta che l'apparato digerente.
Tornando a Libero.it, benvenga il consiglio di mangiare correttamente e muoversi un pochino almeno nel week end, dopo 5 giorni di marasma alimentare e vita sedentaria, avrei evitato però di titolare "Dimagrisci con la dieta del week end" optando per un più appropriato "Salva il salvabile nel week end".

A proposito di mal di stomaco vi lascio stasera una ricetta per un risotto leggero, veloce e ricco di salvia: pianta che, tra le numerosissime proprietà benefiche, è antinfiammatoria, gastroprotettrice e aiuta la digestione.

In una pentola antiaderente mettete, per due porzioni, uno spicchio d'aglio, un rametto di salvia e il succo di un limone. Fate rosolare poi aggiungete 220 gr di riso (1*) fate tostare, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco, fate sfumare, aggiungete brodo vegetale e fate cuocere per 15/18 minuti a seconda del riso che avete scelto, aggiustando di sale. Poco prima di spegnere il fuoco mantecate con un cucchiaio di yogurt magro, condite con un cucchiaio di olio a crudo e servite in tavola guarnendo con buccia di limone non trattato e foglie di salvia fresca. Terminate il pasto con verdura a piacere condita con un cucchiaio di olio.

(1*) Non mangiando pane ho calcolato per me 100 gr di riso, altrimenti avrei dovuto pesarne meno.


giovedì 8 settembre 2011

Cipolle speziate in dimora croccante

Io amo il salato. Dalla pizza alle torte di verdura fino a tutte le declinazioni della pasta. Ma se per la pasta si riescono a trovare ricette di tutto rispetto anche per chi segue un regime alimentare controllato e la pizza è concessa, una volta ogni x giorni, in quasi tutte le diete....le torte di verdura sono off limits. O almeno lo sono state finchè non mi hanno insegnato a leggere gli ingredienti dei prodotti.

Il problema non sta tanto nella farcitura quanto nella pasta da utilizzare per la base: dovendo scartare ogni tipo di pasta sfoglia, brisè, sablè e frollè ho trovato un ottimo sostituto nel pane arabo, che contiene gli stessi ingredienti del pane comune.
Farina, acqua, lievito,sale e passa la paura. Posso agguantare la mia confezione di pane arabo da mettere nel carrello senza avere la visione della dietologa che mi dice, con espressione contrariata e scuotendo la testa: "No no...lì ci sono i grassi..."
Per ora ho utilizzato il pane confezionato, ma dato che dalle mie parti è un pò difficile da reperire, presto ne sperimenterò qualche versione casalinga.

Per la farcitura volevo qualcosa di saporito, così ho pensato di riadattare per l'occasione la zuppa di cipolle, che adoro: invece di darle quel sentore agrodolce, l'ho tenuta più speziata per l'abinamento con lo speck.

Piccola nota pratica: trovo le cocottine, fondine, pirofiline ecc... utilissime per chi deve cucinare "dietetico". Potendo cuocere le porzioni separate, infatti, si riescono a comporre con le quantità che vi servono senza andare a spanne!

Ecco come procedere per la preparazione:
Preparate in padella il fondo con 3 cucchiai di salsa di soia e 4/5 gocce di salsa worchester, 2/3 chiodi di garofano, un pezzettino di cannella, 2 bacche di ginepro e un pizzico di noce moscata. Quando sarà bello caldo metteteci a imbiondire 3 cipolle bianche e 1 porro, lavati e affettati finemente, dopodichè bagnate con brodo vegetale (o fatto con dado senza grassi....o fatto come quando sono di corsa e non ho avuto tempo di preparare il brodo: mezzo dado nella pentola e aggiunta di acqua man mano che consuma)  e aggiustate di sale e pepe. Cuocete per 20' cercando di non lasciare il composto troppo brodoso, spegnete ed eliminate chiodi, bacche e cannella.
A questo punto mettete un disco di pane arabo per ogni pirofilina, coprite con le cipolle e per terminare vi do due possibilità: nella foto che vedete sotto, la pirofila di sinistra è stata ricoperta con provola affumicata, per il mio fidanzato che non ama lo speck. Quella di destra invece è la mia, con le roselline di speck: prendete una fettina di speck, piegatela per il verso della lunghezza e poi arrotolatela cercando di ottenere qualcosa che somigli a un piccolo cono (piccola concessione, visto che ormai l'avevo in casa: ho inserito un pezzo di provola nelle roselline. Perfetto: alla 4a ricetta del blog siamo già agli strappi!!). Appoggiatene 3 nel centro della pirofila e mettete in forno 15' a 200 gradi, giusto il tempo di far diventare lo speck e il pane croccanti.
Per finire il pasto avete a disposizione la porzione di speck da terminare, metà porzione di pane, e la verdura a scelta, condita con 2 cucchiai di olio a crudo.





domenica 4 settembre 2011

Risotto Estivo

Altra ricetta con i fiori di zucca, ma molto meno elaborata delle precedente.
Per due persone prendete una dozzina di fiori di zucca (resistete alla tentazione di imbottirli di toma, impanarli e friggerli) togliete la parte con il pistillo e lavateli.
In una casseruola antiaderente, io uso quelle col fondo in ceramica, mettete 4 cucchiai di latte scremato, un filetto di acciuga sott'olio sgocciolato ed asciugato il più possibile e poi sminuzzato, un bello spicchio di aglio leggermente schiacciato.
Fate sobbollire finchè l'acciuga non sarà quasi disfatta, aggiungete 200 gr di Riso, fatelo tostare leggermente, sfumatelo con mezzo bicchiere di vino bianco e poi aggiungete poco per volta del brodo vegetale (o fatto con dado senza grassi)
Cinque minuti prima di terminare la cottura, aggiungete i fiori affettati sottilmente e aggiustate di sale e pepe.
Servite in tavola aggiungendo un cucchiaio di olio crudo e terminate il pasto con la porzione di verdura a piacere e il pane previsti.

Piccola parentesi fotografica:
Ho notato che spesso le foodbloggers che raccontano di cucina, hanno anche una grande passione per la fotografia. E i risultati sono davvero belli. A volte attraverso l'immagine di un piatto riescono quasi a fartene sentire il profumo; scegliendo con cura colori e forme possono far sembrare invitante e appetitoso anche l'olio di fegato di merluzzo.
Non è il mio caso.
Prima di tutto perchè non uso una reflex o un apparecchio del genere. E anche se lo usassi i risultati non sarebbero degni di nota perchè mi mancano proprio i fondamentali della fotografia.
Uso la fotocamera del cellulare. Una discreta fotocamera, niente da dire, con nonsobenequantimegapixel. Tra l'altro non ho neanche mai letto le istruzioni per usarla, credo di avere tutte le impostazioni salvate su "automatico" e mi basta sapere che, una volta scattata, la foto finisce nella cartella "galleria" del telefono.
Certo che le foto dei primi due post sono veramente brutte, mi rendo conto! Quindi per immortalare questo risottino mi sono impegnata e ho cercato un risultato che fosse, almeno, un pò più ordinato.
Che dite: così può andare?



Fiori di zucca ripieni

Vi capita mai di partire con l'idea di fare una cosa e finire col farne una completamente diversa?
Appena ricevuti i libri messi in palio nel contest di Bietolina, ho voluto inaugurali. Mi sono messa perciò subito a sfogliarli, alla ricerca di ispirazione.

La ricetta che volevo provare prevedeva zucchine a botte ripiene di crema ai ceci e curry, mi precipito a fare la spesa e...ovviamente...di zucchine adatte neanche l'ombra. Nemmeno un rimasuglio, piccolo o magonato, in fondo alla cassetta. Anzi: non c'era proprio nemmeno la cassetta!
Mentre son li che metto in moto faticosamente il cervello  per trovare un'alternativa decente, mi casca l'occhio sui fiori di zucca facendomi tornare alla mente una ricetta vista su un sale e pepe, chissàquale, della quale non ricordavo assolutamente il ripieno ma la foto sì: meravigliosi fiori di zucca ripieni, cotti "in piedi". L'esperimento con le zucchine avrebbe aspettato e per il ripieno, già che ormai avevo cambiato un ingrediente, decido di usare il basilico fresco di orto che mi avevano appena regalato. Ecco quindi l'idea per dei

FIORI DI ZUCCA RIPIENI DI CECI AL BASILICO

In una padella si scalda un cucchiaio di salsa di soia con 4/5 gocce di salsa worcester, appena soffrigge vi si mettono 1 porro e 2 cipollotti, lavati e affettati finemente, lasciandoli colorire ed appassire. A questo punto si aggiungono 240 gr di ceci cotti (1*) bagnando con eventuale latte scremato per non farli asciugare troppo, e aggiustando di sale. Si lasciano andare per una decina di minuti, poi si profuma il tutto mettendo 5/6 belle foglie di basilico sminuzzate, coprendo la padella e lasciando cuocere per ancora un paio di minuti.

A fuoco spento, mentre le verdure si raffreddano, si lavano accuratamente 16 fiori di zucca usando acqua tiepida, poichè quella fredda farebbe arricciare troppo le punte verso l'esterno.
La preparazione originale prevedeva di togliere solo i pistilli dei fiori e lasciarvi attaccato anche un pezzetto di gambo, che una volta cotti fungesse da manico. Ma avendo a disposizione un prodotto confezionato e non di origine sicuramente biologica, ho preferito tagliare direttamente tutto il fondo (...anche perchè depistillare 16 fiori di zucca senza romperli richiede una dose di pazienza di cui sono, notoriamente, sprovvista...) ottenendo l'effetto finale di tanti piccoli vulcani.

Inoltre si prepara una ciotolina con un albume sbattuto con un pizzico di sale e noce moscata, e un piattino con 3 cucchiai di pan grattato.

A questo si può frullare il composto di ceci, nel mixer o col minipimer, insieme ad una confezione da 200 gr di Philadelphia Light (2*) e con l'aiuto di una tasca da pasticcere si procede al riempimento: partendo dalla base dove stava il pistillo, avendo cura di non far fuoriuscire il ripieno, si imbottisce la parte più verde, quella intera, del fiore. I petali vanno ripiegati sul ripieno, a formare il fondo su cui poggerà il fiore cuocendo. Questo lato del fiore infatti va passato prima nell'albume poi nel pan grattato e infine appoggiato sulla teglia rivestita di carta forno.
Cuocere per 25' a 200 gradi e buon appetito!

Avendo utilizzato i ceci e il pan grattato, il pane consentito per il pasto va dimezzato.

(1*) Poichè il peso dei legumi cuocendo grosso modo triplica, con 80 gr di ceci secchi si hanno i 240 gr necessari, che corrispondono al contenuto di una lattina di ceci precotti da supermercato.
(2*) Il prossimo tentativo sarà di sostituire il Philadelphia con la Crescenza Light, in modo da ottenere un ripieno dalla consistenza leggermente più solida.